Nel cuore del Parco dei Nebrodi<BR>Sorge ai piedi della dolomitica Rocca Traura, primo contrafforte settentrionale del complesso montuoso delle Rocche del Crasto, le cui pareti rosate conferiscono al piccolo centro montano un fascino tutto particolare. Il paese si trova a 398 m s.l.m.,sulle pendici dei Nebrodi, che si estendono dalle cime del monte Crasto (circa 1.300 m s.l.m.) a nord est, all'altopiano di Miraglia, con il monte Soro (1.847 m s.l.m.). <BR>Di origine antichissima, forse ellenica, Alcara sarebbe stata fondata, secondo la leggenda, da Patrone il Turiano, compagno di Enea, giunto in Sicilia dopo la fuga da Ilio, intorno al XII sec. A. C. <BR>Si narra, infatti, che, dopo la caduta di Troia per mano dei greci, avvenuta nel 1183 a.C., numerosi troiani superstiti abbandonarono la loro patria e, durante il viaggio per il Mediterraneo, un tale Patrone, luogotenente di Enea, nativo della città di Turio, (e, quindi, detto “il turiano”), dopo essersi separato dall'eroe troiano e dagli altri compagni, approdò con alcuni seguaci sulla costa settentrionale della Sicilia, nel tratto di spiaggia che va da Acquedolci a Sant'Agata di Militello. Risalendo la valle del torrente Rosmarino (chiamato anticamente Chydas, o Ghida, ossia “fiume dalle acque abbondanti”) trovò un luogo ideale, ameno, ricco di sorgenti d'acqua e riparato dai venti. Ivi costruì un castello che da lui acquisì il nome Turiano, nel quale prese dimora, costituendo intorno ad esso il primo nucleo del “Borgo Turiano” che divenne, in seguito, Alcara Li Fusi. <BR>Gli storici datano la fondazione del paese al Medioevo, durante la dominazione Araba: nell'855, infatti, gli arabi distrussero Castro e Demenna, le antiche città che sorgevano in questa zona, lasciando intatto il castello, per via del suo valore strategico e difensivo. Gli abitanti delle due città confluirono in un nuovo centro abitato, al quale fu dato il nome di Akaret, (con il significato di "fortezza"). Il luogo fu scelto anche per la ricchezza di sorgive, ancora oggi preziosa risorsa.Alcara Li Fusi<BR><BR>In seguito i Normanni la ribattezzarono Alcara, mentre Li Fusi venne aggiunto nel 1800, come testimoniano documenti dell'epoca, secondo i quali l'apposizione ebbe origine dall'allora fiorente produzione ed esportazione di fusi tipica della zona, usati anticamente per la filatura della lana, della seta, della canapa, del cotone e del lino, nonché per la fama assunta nell'industria dei tessuti. <BR>Retaggio di quest'antica tradizione è l'attività, prettamente femminile, della tessitura dei tappeti multicolore, le pizzare. Queste vengono tessute con l'antico telaio a pedale utilizzando ritagli di stoffa di diverso colore. <BR>Il territorio, situato nel cuore del Parco dei Nebrodi, è ricco di corsi d'acqua; in particolare è percorso dal fiume Rosmarino, una fiumara che ha inciso una profonda valle che divide in due parti distinte e ben diverse il territorio comunale e dai suoi affluenti di destra e di sinistra. Il centro abitato si trova sulla riva destra, sottostante a grandiosi rilievi rocciosi di origine calcarea. Il versante sinistro del Rosmarino è, invece, costituito da rilievi ricchi di vegetazione che arrivano al crinale dei monti Nebrodi ed alla vetta del monte Soro (1847 m s.l.m.). <BR>Qui natura, monumenti, tradizioni e religione si uniscono in un luogo ricco di magia, che offre al visitatore la possibilità di passare un soggiorno all'insegna del relax, della cultura e del vivere bene.